Introduzione
Statistiche varie sul Portogallo
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Lisbona
Geografia-Economia-Clima-Società
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Geografia
del Portogallo
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Il clima in
Portogallo
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Economia del
Portogallo
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Ordinamento dello stato portoghese
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Mappa del Portogallo
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Mappa
amministrativa del Portogallo
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Mappa ferroviaria del Portogallo
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La sanità in
Portogallo
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Raggiungere il Portogallo
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Aeroporti
Portoghesi
Storia-Cultura-Tradizioni-Turismo
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Storia
moderna del Portogallo

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Stor ia
del Portogallo
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L'Impero Portoghese
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Cronologia
storica del Portogallo
Abbiamo
lasciato la cronologia storica e dunque ripartiamo dalla Repubblica (dopo la
rivoluzione del 1910) per
parlare di storia moderna del
Portogallo. Dopo la Repubblica, purtroppo, il regime parlamentare
risultò però incapace di pacificare il caos politico-sociale e ridurre il
deficit del paese. Questa instabilità portò a vari tentativi di colpi di stato,
e nel 1926 alla rivolta militare, che portò al potere il generale Oscar
Carmona, e alla salita al Governo di António de Oliveira Salazar,
che come capo del governo a partire dal '32, instaurò il cosiddetto Estado
Novo, una dittatura portata avanti poi dal suo successore M. Caetano
(1968-74). A far cadere la dittatura fu l'esercito nel 1974, durante la
rivoluzione dei garofani, un colpo di stato non cruento, che portò alla
costituzione di un governo militare capeggiato da de Spinola e appoggiato
dai partiti antifascisti. Nazionalizzate banche e industrie, si varò un progetto
di Costituzione, approvato nel 1976 (nel frattempo alla presidenza era giunto il
generale Francisco Costa Gomes).
Il Partito socialista, partito di maggioranza
relativa prima e guida di una coalizione con il Centro democratico sociale, non
riuscì a risollevare il paese dal punto di vista economico e così si andò ad
elezioni anticipate nel 1979 e i socialisti uscirono sonoramente
sconfitti dall'Alleanza democratica, coalizione di centro-destra guidata
dal socialdemocratico Francisco Sá Carneiro che divenne presidente del
Consiglio, ma rimase in carica solo un anno poiché morì nel 1980 e fu sostituito
da Francisco Pinto Balsemão. Quest'ultimo si dimise due anni più tardi,
anche a seguito dell'esito sfavorevole delle elezioni municipali. Nuove
elezioni anticipate portarono nel 1983 al governo una formazione composta
dal Partito socialista e dal Partito socialdemocratico (guidata da
Soares). Fu proprio Soares a firmare nel 1985 l'ingresso del
Portogallo nella CEE (la Comunità Economica Europea) e un anno dopo fu
eletto presidente. Seguì un periodo di stabilità politica in ambito estero, con
la presenza attiva del Portogallo nella CEE, la pacificazione dei rapporti un
po' tesi con la vicina Spagna e l'accordo con la Cina sul trasferimento di Macao
(previsto allora per il 1999)In politica interna, dopo l'abolizione delle norme
di tipo marxista avvenuta nelll'89 e la modifica della normativa sul lavoro, ci
fu un'apertura al liberismo con la revisione della riforma agraria e le
privatizzazioni.
Alle elezioni europee del 1994 i socialisti vinsero,
con pochissimo margine, sui socialdemocratici di Cavaco Silva,
il quale, deluso dal risultato elettorale, si dimise nel '95. Lo stesso anno, in
ottobre, si tennero le elezioni politiche che videro il tracollo dei
socialdemocratici e la vittoria di misura dei socialisti di António
Guterres. I socialisti furono confermati alle presidenziali del '96, in cui
venne eletto capo di Stato Jorge Sampajo e alle elezioni locali nell'anno
successivo. Con l'ingresso del Portogallo nell'Unione Economica e Monetaria
nel '99, il Partito socialista consolidò la propria affermazione e
Guterres fu scelto come premier un'altra volta. premier Guterres.
Seguirono anni di supremazia socialista, fino a quando, nel dicembre del 2001,
alle amministrative, si assistette alla non prevista disfatta socialista
e al grande successo del PSD, che portò alle dimissioni di Guterres e
alle elezioni anticipate, dalle quali il PSD uscì vittorioso,
formando grazie all'allora premier José Manuel Durão Barroso, un
governo di centro-destra, apoggiato dal Partito popolare.
Nel 2002 il Portogallo fu tra le prime nazioni
ufficialmente richiamate dall'Unione Europea per l'entità del deficit statale:
per riportare quest'ultimo entro i limiti del Patto di stabilità, il
Paese ha varato una politica di tagli drastici alla spesa sociale e un ampio
piano di privatizzazioni relativamente ai settori energetico,
dell'industria aeronautica e agro-alimentare.
Alle elezioni politiche del luglio 2004 si è
affermato P. Santana Lopes (leader dei socialdemocratici), mentre l'ex
premier Barroso ha ottenuto il prestigioso incarico di presidente
della Commissione europea. Nelle elezioni legislative del febbraio 2005
si affermavano i socialisti di José Socrates, conquistando la maggioranza
assoluta dei seggi in Parlamento.
Nel 2005 le elezioni sono vinte dal socialista Jose Socrates. La sua
politica si basa su riforme significative (liberalizzazioni, tagli alla gestione
pubblica, riforma della scuola primaria, legalizzazione dell'aborto, incremento
dell'Iva dal 19% al 21%, riduzione del deficit) ed è risultata ovviamente
impopolare ma necessaria per il risanamento.
Nelle elezioni presidenziali del gennaio 2006
il risultato si ribaltava: vinceva infatti al primo turno il moderato Anibal
Cavaco Silva, in passato primo ministro, il quale veniva riconfermato alle
elezioni del 2011. Nel marzo dello stesso anno il premier Socrates
rassegnava le dimissioni, dopo la bocciatura in parlamento del suo piano
economico per ridurre il deficit dello stato; nelle successive elezioni di
giugno vinceva il PSD (38,7 %), guidato da Pedro Passos Coelho, mentre il
PS si fermava al 28%.
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